PRO
COMPITI A CASA
La prima riflessione che sottoponiamo è quella del significato dei compiti a casa tradizionalmente intesi.
I compiti a casa sono motivo di tensione, sono un “portarsi il lavoro a casa” che spesso si protrae per ore; richiedono, per il loro svolgimento, spesso la presenza di un adulto; impediscono alla famiglia di vivere altre situazioni e conversare di altri argomenti. Nei ragazzi sono motivo di allontanamento dalla cultura e dalla ricerca personale. Sono troppi e alcune famiglie si rivolgono ad un docente a domicilio per potervi fare fronte.
Nel progetto Makula i compiti assumono un significato nuovo: non esistono compiti tradizionalmente intesi. I docenti posso richiedere ai ragazzi il completamento di un lavoro iniziato a scuola o il consolidamento dei concetti appresi durante la settimana. Ma questi incarichi non sono mai proposti da un giorno all’altro né sono obbligatori. Ogni ragazzo segue la sua strada con i suoi tempi e i suoi ritmi, condivisa con il docente e la famiglia.
ACQUISIZIONE DEL METODO DI LAVORO
L’orario di presenza a Makula è lungo; questo perché, con una metodologia come quella proposta, non vi sono ritmi unici e serrati. Si evita l’appiattimento delle nozioni e dello stile personale di lavoro. Maggiore tempo dedicato alla ricerca del proprio metodo insieme agli insegnanti di Makula, significa maggiore conoscenza dei propri meccanismi di apprendimento, di memorizzazione. È questo un patrimonio duraturo nel tempo e che se non si acquisisce in questo momento, difficilmente si avrà il tempo di fare più avanti.
MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
Quanto più il percorso scolastico è sentito come proprio e non come imposto, quanto più è misurato sulle specificità di ognuno, tanto più l’impegno, la costanza e la fatica che connotano l’esercizio dell’apprendimento saranno secondari alla soddisfazione e al piacere di imparare e di conoscere. L’assenza di voti fa si che nessuno si nasconda dietro ad un numero, positivo o negativo che sia: il voto troppo spesso è la meta di arrivo. E quanto spesso il voto è un giudizio parziale e trasferito sull’intera persona! Togliamo dallo studio gli equivoci: si studia per se stessi e non per compiacere gli insegnanti o i genitori!
IL NUMERO DEI PARTECIPANTI
Siamo consapevoli del fatto che il gruppo di lavoro sia ridotto in termini numerici; e volgiamo quella che potrebbe essere un limite in un nostro punto di forza.
Il numero ridotto permette ai docenti di seguire da vicino ogni ragazzo con la propria specificità, di farla emergere e valorizzare! Cerchiamo di portare ogni studente nella condizione di conoscere le proprie qualità così come le fragilità, che, se conosciute ed accolte nell’armonia generale dell’individuo, saranno sempre capisaldi al pari delle doti.
Ogni realtà presenta delle criticità, ma non tutte (forse poche) permettono di ragionare e trovare soluzioni; il più delle volte si tratta di un dato di fatto al quale si deve aderire e rassegnare…. Il progetto Officina Makula nasce proprio dal desiderio di rendere il gruppo di studenti parte di una progettazione più ampia ed articolata.
La nuova sede offrirà spazio per molteplici iniziative dedicate prevalentemente alla fascia d’età della preadolescenza, ma non solo. Lo scopo è quello di creare un centro culturale per giovani che sia crocevia di esperienze e conoscenze tra loro le più varie.
MOBILITÀ SUL TERRITORIO
La mobilità sul territorio è un altro aspetto caratteristico del progetto Makula.
Libertà di recarsi in biblioteca o nei musei, partecipare ad eventi e conferenze sul territorio con agilità: la scuola fa parte del mondo.
E la possibilità di creare legami: continuano le richieste di collaborazione da parte di realtà culturali del territorio.
Sono queste collaborazioni preziose perché contestualizzano insegnamenti che se trattati solo in teoria, appaiono aridi, distanti, impersonali…
CONTRO
IL COSTO
Ecco uno svantaggio: il costo. Vi proponiamo di prendere in considerazione la quota mensile, di dividerla per le ore svolte in classe; di considerare la qualità del lavoro svolto dai docenti, che si estende al di là delle ore di presenza; di valutare che i docenti di lingua sono madrelingua; di notare l’attenzione posta realmente su ogni ragazzo considerato nella suo globalità di individuo unico; di considerare gli spazi a disposizione al chiuso e all’aperto, dei progetti laboratoriali ed esperienziali. Soppesato tutto questo, la speranza che abbiamo è che la quota della retta non sia questo un motivo di rinuncia. Makula è in ascolto delle persone e delle famiglie: contattateci!
SOCIALIZZAZIONE
La questione della socializzazione è tra le più dibattute tra i genitori interessati ad offrire ai propri figli un percorso formativo alternativo alla scuola tradizionale. Il piccolo numero, a fronte di centinaia di studenti di alcune scuole varesine, pare penalizzare i ragazzi che frequenteranno Makula, in termini di possibilità di contatti, di possibili amicizie.
Ora vi proponiamo due scenari differenti:
Il primo: una classe di 25 ragazzi in cui prevale la lezione frontale e dove dunque le occasioni di confronto tra ragazzi è scarsa. Spiegazioni, interrogazioni, compiti in classe: lavori prevalentemente individuali. Due intervalli di 10 minuti spesso passati in classe. Entrate e uscite nella ressa del numero.
Il secondo: un piccolo numero di ragazzi che lavora individualmente e in gruppo con lo scopo specifico del confronto e della valorizzazione delle proprie caratteristiche. Lezioni cooperative, orari flessibili, spazio dedicato al confronto, attività all’aperto, pranzo insieme e momenti di gioco prima di riprendere le attività del pomeriggio. Ci chiediamo: chi avrà maggiore possibilità di comunicazione, di scambio, di relazione?
Chi potrà meglio incontrare situazioni positive e negative ma COSTRUTTIVE? Chi potrà conoscere il lavoro e le dinamiche di un gruppo? Chi sarà in grado di scegliere anche nel futuro chi evitare e di chi fidarsi? In conclusione: la socializzazione è davvero essere messi “a mollo” tra centinaia di persone?
ASPETTO "PIONERISTICO" DELLA SCUOLA
Sentiamo che l’aspetto “pionieristico” della scuola mette disagio. Ma Makula non è poi così una stranezza ed originalità. Se guardassimo in altre parti d’Europa e anche d’Italia, vedremmo quanto la metodologia di insegnamento nelle scuole statali sia differente da quella italiana; e di come in altre nazioni (sempre più spesso anche qui) la scelta parentale sia utilizzata. Dai singoli gruppi, a volte dai singoli individui arrivano i cambiamenti.
Non vogliamo però banalizzare: l’organizzazione della scuola è solida, gli insegnanti motivati. Si progetta sul lungo periodo e non sul singolo anno, sulla continuità come reale offerta alternativa unica sul territorio.
L’anno scolastico 2020-2021 sarà il nostro quinto anno di attività a riprova della progettualità a lungo termine portata avanti negli anni.
DISTANZA CASA-SCUOLA
Non essendo una scuola di quartiere, la distanza per raggiungere la scuola può essere un problema e la famiglia si deve, in modo a volte complesso, organizzare.
Speriamo che, come per la questione economica, anche questa non sia la motivazione che vi porta ad escludere Makula come possibilità reale.
Non dimentichiamo che i ragazzi crescono e chiederanno autonomia anche nei movimenti.
E che i trasporti condivisi a loro piacciono molto: è già un primo momento di incontro. Alle famiglie resta solo domandare e consorziarsi: si può fare!