Sono Enrico, sono nato a Livorno nel 1990 e sono un antropologo culturale. Le sfaccettate e cangianti sfumature che caratterizzano il mondo d’oggi richiedono sapienti strumenti analitici, per questo motivo ritengo che l’antropologia nelle mani dei giovani ragazzi e ragazze possa rivelarsi un prezioso alleato tramite cui rapportarsi alla realtà che li circonda. Il mio percorso formativo ha avuto inizio tra le aule dell’Università di Pisa presso le quali ho conseguito una laurea in sociologia; una volta raggiunto tale traguardo ho lavorato per un’associazione dedicata a persone con disabilità mentali e durante questi anni ho vissuto esperienze a stretto contatto con situazioni intense e stimolanti, sia in contesti nazionali che esteri, che mi hanno fatto dono di emozioni e storie che ancora oggi porto dentro di me.
Successivamente ho scelto di proseguire il percorso accademico sotto all’egida dell’antropologia, laureandomi così con il massimo dei voti all’Università di Bologna con una tesi in antropologia del patrimonio culturale. Da quel momento ho lasciato che questa disciplina – e ciò che essa mi aveva permesso di apprendere – permeasse ogni aspetto della mia vita, sia nei miei interessi che nell’ambito lavorativo.
Dopo la mia laurea magistrale ho così iniziato a lavorare nell’ambito della promozione culturale, prima collaborando con contesti museali e successivamente realizzando insieme ad una nota casa di produzione cinematografica il soggetto di un documentario dedicato a tematiche antropologiche, storiche e politiche; attività a cui ancora oggi mi sto dedicando con estremo trasporto. Negli ultimi anni ho inoltre lavorato in un contesto educativo rivolto a ragazzi immigrati e provenienti dal circuito penale, un’esperienza che mi ha visto maturare nuove e dense consapevolezze. Attualmente, dopo aver ottenuto una borsa di studio all’Università degli studi dell’Insubria per un dottorato di ricerca, sto conducendo uno studio incentrato sulla valorizzazione del Museo Castiglioni di Varese.
Tutte le mie esperienze, sia i successi che le difficoltà, mi hanno consentito di far mia una nuova visione di ciò che per me significa considerarsi “parte del mondo” e proprio a fronte di ciò mi piacerebbe poter trasmettere alle ragazze e ai ragazzi la curiosità ed un desiderio di conoscenza che possa sostenerli nella costruzione del proprio futuro.